Il riscaldamento del clima e le conseguenze sulla coltivazione della vite
Da sempre parte delle terre della nostra famiglia, che circondano il piccolo borgo di Torre degli Alberi nell’Oltrepò Pavese, sono state coltivate a vigneto, ma – dobbiamo riconoscerlo – con risultati non sempre soddisfacenti, tanto che destinavamo il vino unicamente al consumo familiare.
Infatti l’altitudine sul livello del mare – 500 m – non garantiva la costanza della qualità: c’erano annate buone, in cui l’andamento climatico assicurava un giusto equilibrio di caldo, fresco, umidità, ma troppo spesso non si presentavano tali condizioni ottimali. La svolta è avvenuta qualche anno fa, quando si è cominciato a registrare il cosiddetto riscaldamento del Pianeta. Così quello che per le zone tradizionalmente vocate alla coltivazione della vite si è rivelato presto un problema, per la nostra zona è stato un benvenuto cambiamento: le giornate estive si sono riscaldate mantenendo tuttavia la frescura notturna. E l’alternanza di giorni caldi e notti fresche è la condizione necessaria per la produzione dello spumante, quella che ne garantisce gli aromi, il gusto, la piacevole freschezza e la gradevole dotazione acidula.
Proprio per questo, nel 2010, abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova avventura, facendo rivivere un’antica vigna con un nuovo impianto e integrando la nuova produzione con le altre attività aziendali, principalmente ad indirizzo zootecnico (che ci garantiscono per esempio grande abbondanza di letame organico), all’interno dell’azienda certificata biologica ormai da più di 20 anni.
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